Se vi ricordate un po’ la storia studiata a scuola, saprete che l’Inghilterra con il carbone non ci ha realizzato solo macchine e industrie, ma anche la sua potenza economica e militare. Oggi naturalmente il carbone è (quasi) inutilizzato, e nell’isola britannica è pieno di magazzini e fabbriche dismesse. A Londra, però, hanno saputo che cosa farne.

Nuova vita a King’s Cross

Lo studio architettonico britannico Thomas Heatherwick nel 2014 ha avuto l’incarico da privati di restaurare, recuperare e dar loro nuovo impiego ai magazzini di carbone costruiti nell’aera intorno a King’s Cross in età vittoriana.

Si parla del sito Coal Drops Yard, forse il maggiore simbolo dei trascorsi industriali di King’s Cross, in pieno centro londinese. Edifici che dal 2008 erano decadenti e abbandonati, in seguito alla chiusura del Bagley’s, un locale che un tempo era tra i più noti della capitale inglese.

La storia di questi magazzini si collega alla rivoluzione industriale e a tutte le novità che sono seguite per quanto riguarda il trasporto merci. Infatti, più o meno sino all’inizio del XIX secolo le merci a Londra arrivavano via mare o via Tamigi, un trasporto lento e particolarmente pericoloso.

Nel 1825 però arriva la ferrovia, che cambia irreversibilmente le modalità di trasporto di persone e merci e che infatti permetteva di ridurre a poche ore un viaggio che fino all’anno prima richiedeva intere settimane.

Si capisce come sia stata una trasformazione epocale, che via via ha toccato tutte le città europee. Ma il core di questa grande trasformazione fu proprio King’s Cross, dove arrivavano legname, mobili, tabacco, e qualsiasi merce chiesta dalla metropoli. A King’s Cross arrivava e si fermava, visto che all’epoca i treni non potevano circolare nel centro londinese per cui i beni materiali proseguivano il loro viaggio sul canale navigabile che circonda i magazzini del Coal Drops Yard.

Naturalmente la merce più importante portata a King’s Cross era il carbone, il motore, la Risorsa (con la R volutamente maiuscola) che ha guidato la Rivoluzione Industriale e che per più di un secolo ha costituito la materia più importante, come poi lo sarà il Petrolio.

Tutta la Londra di epoca vittoriana era alimentata dal Carbone, di cui il Coal Drop Yard era il più grande e importante deposito. Si costruirono due strutture molto lunghe, ognuna a tre piani, sotto i quali passavno i treni coperti con una struttura curva al piano superiore.

Il carbone poi si faceva cadere sul fondo dei vagoni e così raggiungeva il livello intermedio, nel quale si smistava. Al piano più basso, quello a livello del cortile, gli operai mettevano il carbone in sacconi che venivano trasportati su cavalli o su carrozze o carretti.

Dalla seconda metà dell’Ottocento furono introdotti dei sistemi più evoluti per trasportare la merce, prima coi canali e poi, con l’arrivo del motore a scoppio, con il trasporto su strada. Questo mutò l’originario ruolo di Coal Drop Yard, che divenne prima un’industria di prodotti in vetro (fino agli anni Trenta) e poi, dopo un incendio, rimase abbandonato fino agli anni Ottanta, quando divenne simbolo della vita notturna londinese.

Il progetto

Il gruppo di privati che volevano riqualificare il luogo aveva come sfida quella di rendere i due edifici e tutto il sito un’area commerciale, spazio pubblico vivace e attraente che inviti ogni visitatore a fermarsi, nonché che funga come luogo di aggregazione.

Un luogo quindi abbandonato che venga ridato alla comunità e ai cittadini, e che funga da piazza per attività commerciale locali ed emergenti. L’idea è quindi di rimodellare l’infrastruttura vittoriana, in modo da renderla più appetibile per l’odierno sviluppo edilizio senza però buttare via ciò che la rendeva speciale.

Per farlo i progettisti si sono concentrati sul comprendere lo scopo originario degli edifici, e il loro sviluppo nel tempo per meglio valorizzarli conservando e riusando il tessuto già esistente, inserendoci nuovi elementi.

Quindi nel suo complesso, il progetto vuole celebrare la storia e il valore di Coal Drops Yard, dando vita ad un grande spazio (sono 9290mq, più o meno) commerciale pieno di negozi, di bar, di ristoranti disposti sui due corpi di fabbrica, ai lati di una zona pubblica lasciata al centro.

Le entrate sono alle due estremità, nel lato di Stable Street. In generale quindi la zona è un nuovo spazio pubblico distintivo, distinto e permeabile, che contribuisce alla rivitalizzazione di King’s Cross, al suo divenire un luogo utile per lavorare, rilassarsi, studiare e vivere.

Inoltre, bisogna dire – per meglio capire come si è evoluto e sviluppato il progetto – che gli investitori privati che hanno commissionato l’opera avevano come richiesta la connessione dei due corpi di fabbrica, e avevano suggerito di farlo usando i due viadotti esistenti che corrono negli edifici, quali ponti per la connessione del progetto.

Un approccio innovativo

Quindi, Heaterwick ha scelto un approccio decisamente originale e sorprendente, tutt’altro che scontato, cosa tipica del suo modo di lavorare. Ma è sorprendente, soprattutto, come risolva il progetto di riqualifica di Coal Drops Yard, con una sola azione.

Infatti il design amplia le coperture dei magazzini in modo da collegare i viadotti, e stabilire lo spazio destinato al pubblico. Le coperture, che sembrano due “nastri” dal movimento sinuoso che si incontrano, vengono sostenute da una struttura autoportante creata ex novo, molto avanzata e ben inglobata nella struttura esistente.

Infatti, come spiega lo studio architettonico, le coperture erano vecchie e pericolanti, e dovevano essere cambiato. Per questo hanno immaginato di unire i due tetti per fare un solo fulcro, il cuore del progetto, che ha come ispirazione le vecchie piazze, i vecchi mercati delle città inglesi come Ledbury, in cui un edificio adibito a mercato era rialzato rispetto alla piazza e diventava per questo il fulcro della vita pubblica.

Poi lo studio di Thomas Heaterwick si è concentrato a ristrutturare le strutture già esistenti, ripristinando con specifici, mirati e molto minimali interventi il vecchio splendore di Coal Drop Yard.

Le due strutture antiche sono state razionalizzate, ovvero sono state ottimizzate per l’attività commerciale. Infatti, la maggior parte delle attività commerciali è messa sulla strada principale a due livelli, cui su può accedere dal piano terra del luogo centrale o dai due viadotti posti vicino ai due edifici.

Il primo tassello

Ma Coal Drops Yard è solamente il primo di tantissimi progetti di sviluppo volti a riqualificare la zona di King’s Cross, che gli investitori vogliono rendere da ex zona industriale a centro pulsante della vita metropolitana di Londra.

L’opera di Heatwerwick sorge tra la trasformazione di un vecchio granaio in una scuola di Arte e Design, opera di Stanton Williams; e la trasformazione residenziale di vecchi gasometri, opera di Wilkinson Eyre.

Sono poi in progetto degli uffici, opera di David Chipperfield Architets e Morris&Co, e anche uffici per Facebook e per la sede inglese di Google, sempre su progetto di Heatherwick insieme alla Grande G.