Gli orientali, si sa, per quanto riguarda dottrine e filosofie non devono proprio niente a nessuno. Tra quelle più affascinanti che si possono studiare, c’è anche la dottrina Feng Shui, una particolare filosofia che va a dare indicazioni sull’arredamento domestico, la scelta dei colori e degli accessori per migliorare il benessere delle persone e della loro stessa dimora!
Sfatiamo i falsi miti
Partiamo subito dal presupposto, forse un po’ arrogante, che se avete una minima idea della disciplina del Feng Shui, probabilmente è errata! Infatti, questa filosofia è molto diversa rispetto a ciò che molte persone ritengono quando leggono queste parole (si parla ovviamente di persone che ne hanno già sentito parlare).
La maggior parte degli occidentali crede che il Feng Shui sia semplicemente uno stile d’arredamento tipicamente orientale; altri ancora credono che sia un “elenco di regole” della casa per realizzare comfort; alcuni, poi, credono sia una sorta di alchimia, una pratica magica secondo la quale disponendo specifici oggetti in specifici punti della casa si ottengono fortuna sul lavoro o altri benefici.
Ebbene: non è niente di tutto ciò! Queste varie e sbagliate credenze sono probabilmente dovute a decenni di pubblicazioni mediocri che hanno diffuso un’idea della filosofia costituita unicamente di ricette e rimedi pronti all’uso (una cosa molto all’americana, insomma), di specchietti e di altre cose che possono piacere alla gente perché rientrano molto nello stereotipo (sbagliatissimo) dello stile di vita orientale.
E, visto che ovviamente tali pratiche non hanno i risultati sperati, invece di indagare e di porsi domande magari per una lettura sbagliata della filosofia (visto che, in quanto filosofia, non è semplice da comprendere), si è preferito definire il Feng Shui come spazzatura.
Cerchiamo, quindi, di fare un po’ di chiarezza per una dottrina che invece può migliorare in ogni ambito l’esperienza di vita domestica e anche la resa della casa stessa. Il Feng Shui si è sviluppato nell’antica Cina – una Nazione antica millenni – come frutto di una visione rientrante nel Taoismo, che infatti bisogna un po’ conoscere per capire appieno questa dottrina.
Per farla breve, il Taoismo si sviluppa su concetti tanto semplici quanto profondi, che appunto per la loro semplicità apparente sono sottovalutati. Ma, qui, è proprio una questione di cultura.
In Occidente siamo abituati ad essere critici di ciò che è troppo semplice, e per tradizione siamo abituati sia ad amare le cose complicate, sia a scambiare semplicità con arretratezza. Ma, in realtà, è molto più semplice di così.
Alla base del Taoismo sta il mutamento, il fatto che tutto si trasforma costantemente, fluisce e nel fluire genera delle forze. Pensate quanto questa filosofia abbia anticipato poi le leggi sull’energia (E=mc2)) di Einstein, secondo cui appunto nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma.
Quindi, l’azione umana diviene tanto più efficiente quanto più l’umano è abile a capire la direzione delle forze, e ad esse allinearsi: quindi agire in conformità ai principi del mutamento, vuol dire agire in simbiosi con la natura, nella sua forza massima.
Da questo, si è sviluppato il Feng Shui. Il termine vuol dire letteralmente vento e acqua, e dietro questa nomenclatura sta l’idea (tipica di ogni arte taoista) avuta dal primo uomo, che issò una vela e immerse la ruota di un mulino in un torrente, dicendo: quando vuoi fare una cosa, fai in modo che la natura la faccia per te.
Quindi, detto in maniera estremamente semplice (e brutale, ci perdoneranno gli esperti) il Feng Shui applica tale concetti negli ambienti, e nell’effetto che tali ambienti hanno su di noi. Del resto tutti abbiamo percepito qualcosa in un particolare ambiente, magari eccitazione, soggezione, familiarità, serenità, disagio o anche rabbia.
Alcuni luoghi ci aiutano a concentrarci, altri ci confondono, altri ci spronano, altri ci fanno riflettere. Anche sedersi in posti diversi nello stesso tavolo ha significati differenti, e ci qualifica o come Capi o come Dipendenti subordinati, o partner o avversari.
Per cui, dal momento che siamo soggetti a tutte queste influenze, non è meglio subirle in modo attivo e programmato anziché passivo e casuale, e facendo in modo che non ci intralcino ma anzi ci aiutino?
L’essere umano ha mantenuto ancora una parte che funziona in maniera istintiva e reagisce a degli impulsi ambientali in maniera automatica, non controllata. Il Feng Shui vuole fare in modo di disporre gli ambienti di casa ma anche d’ufficio per far sì che funzionino come una vela, usando le informazioni inviate dall’ambiente al nostro sistema psicofisico per semplificare la vita, renderci produttivi e perseguire i nostri scopi con meno fatica.
Una casa Feng Shui
Scusate questa lunga premessa, ma per capire l’idea alla base di un’abitazione Feng Shui era necessario un imbastimento molto leggero di taoismo e di filosofia (comunque se siete interessati, in molte librerie si trovano libri che spiegano in maniera completa ed esaustiva la dottrina).
Comunque, comunemente si associa il Feng Shui all’idea di armonia, tanto che alcune persone non riescono a vedere altri utilizzi della disciplina. Non fraintendiamoci: in sé, non è sbagliato, ma è estremamente limitante, come dire che il lessico e il linguaggio sono utili solo alla produzione di articoli come questo, o le note a creare le suonerie dei telefonini.
Al contrario, qui non si ha un elenco di regole ma un linguaggio, il linguaggio degli ambienti. Con la posizione degli accessi, i percorsi, i colori, i materiali, l’illuminazione, la casa e gli ambienti ci parlano, e orientano spesso a nostra insaputa i pensieri e le azioni.
Chi ha studiato e lo ha capito è in grado di modulare tali messaggi ambientali in maniera più articolata e precisa, con conseguenze più mirate della semplice armonia. Sono, quindi, tanti i consigli che il Feng Shui suggerisce per un raggiungimento di un benessere psicofisico nell’abitazione o nel luogo di lavoro, tanto che molto spesso le aziende specialmente per raggiungerlo ricorrono ad esperti e studiosi della dottrina.
Vogliamo però darvi un assaggio, con alcuni consigli piuttosto semplici da attuare e che quantomeno avvicinano al Feng Shui.
Regolarità e simmetria
La pianta della casa deve essere regolare, quindi o quadrata o rettangolare, priva di spigoli, angoli eccessivamente appuntiti. Questo serve al fine di evitare punti morti, i quali se presenti possono essere attenuati con dei mobili alti.
Saper disporre
Le camere devono essere ben disposte, e seguire l’orientamento dei punti cardinali. Meglio porre l’ingresso a nord, mentre mettere nel lato meridionale le stanze destinate alle relazioni, come salotto e sala da pranzo.
L’importanza dei colori
La disposizione delle stanze va “potenziata” con un’attenta scelta del colore. Quindi gli ambienti a sud prediligono colori caldi, quali rosso e arancione; mentre colori freddi sono preferibili per il lato nord.
Nelle zone di lavoro e di studio, invece, un ottimo colore è il verde, che nella cultura cinese è il colore dell’apprendimento e del sapere.
Scelta e disposizione dei mobili
L’arredamento domestico deve essere sistemato senza che ostacoli il flusso che scorre nella stanza, e quindi meglio evitare mobili troppo ingombranti e appuntiti. Nelle camere da letto la dottrina suggerisce di disporre la testa del letto a Nord mentre i piedi a sud.
La presenza dei 5 elementi
In una casa è sempre apprezzabile che ci siano elementi per il controllo dell’energia, basati sui cinque elementi. Per esempio un acquario, elementi in ferro, piante, candele e vasi in pietra.
Tanta luce
Questo lo abbiamo ripetuto più volte sul nostro blog: gli infissi sono estremamente indispensabili nelle case, e devono essere grandi per far passare tanta luce. L’importante è però non metterli di fronte alla porta, e che seguano forme regolari.
Privarsi del superfluo
Per la dottrina Feng Shui questo è il punto più importante, perché ogni oggetto che non usiamo ci invia energia negativa. Per questo se ci liberiamo di oggetti d’arredo superflui l’energia è libera di scorrere per la casa, donandoci tanto benessere.